OPERE

GESÚ PREDICA ALLE TURBE
DATA
1579 - 1580
AUTORE
Bernardino Campi
TECNICA
Affresco staccato trasportato
su tela
DIMENSIONI
65 x 76 cm
Gesù predica alle turbe (1579/1580) è parte integrante di un dei principali lavori di Campi nella sua fase matura, già negli ultimi anni della sua vita: gli affreschi per l’oratorio di Maddalena nel monastero certosino di San Colombano al Lambro, eseguiti dal 1576 a 1581. L’opera, trasportata su tela, è bene componente dell’insieme sopravvissuto alla demolizione della chiesa in 1846 e compone oggi la collezione della Pinacoteca di Brera - essendo una interessante rappresentazione della inserzione stilistica di Campi nel manierismo italiano, senza stare necessariamente limitato da questo contesto.
Campi, cremonesi ma formato in area mantovana, va a essere influenzato dei grandi maestri manieristi e cosí come loro, va a cercare un equilibrio tra gli estremi della regola e della licenza, tenendo come punti di riferimenti quegli artisti indicati da Vasari nel suo Le Vite (1550) come culmini della progressione artistica: Leonardo, Michelangelo e, principalmente, Raffaello - che sarà il centro di una cerchia dove hanno operato Giulio Romano e Ippolito Costa, da cui Campi è uno dei principale allievi.
Tuttavia, il manierismo per sé, largamente caratterizzato dalle composizione complesse e artificiose, dalle distorsioni prospettiche, dell’uso contrastante di luce e colori, dalle rappresentazioni drammatiche e teatrali e dalle drappeggiati, viene quasi scomparso in questa opera di Campi, che in realtà è attribuita solamente a lui ma è stata eseguita anche dai suoi collaboratori. In Gesú predica alle turbe, i forti dettagli, contrasti di luce e drammaticità - salienti nella ritrattistica ma anche nei affreschi di un Campi piú giovane - vengono scalvati in preferenza da una composizione prospettica piú semplice e frontale, con una scena pacifica senza grandi espressioni, limitati al primo e secondo piani dell’opera. Si demarca, peró, ancora un lavoro eccezionale nella disposizione cromatica - con la scelta di colori più artefatti che naturali - e nel drappeggiato dei personaggi più frontali.
L’interessante, però, è tenere l’opera in contrasto con i suoi vicini nell’oratorio, principalmente Storie della vita della Maddalena, ritratti di certosini, putti (1579/1580) e Teste di vecchi oranti (1579/1580), che invece sono molto più allineati a un maneirismo convenzionale - con forti contrasti di luce e una presenza marcante del nero, e dotate da una drammaticità tradotta nella varietà di espressioni dei soggetti degli affreschi in tutti i piani delle composizioni. Questo contrasto può essere assegnato a un insieme di ipotesi - decisioni stilistiche di Campi; la esecuzione dell’opera non da un artista unico, ma da una scuola; l’intenzione di tenere l’opere più prossime degli spettatori più dettagliate e quelle più lontane con i contorni diffusi - ma, anche essendo Bernardino Campi un artista di reputazione al suo periodo e regione, con il tempo non è stato risvegliato l’interesse approfondito nella sua opera e sono limitati gli studi specifici dal suo lavoro e di quelli attribuiti a lui, che possibilmente permetterebbero la confermazione precisa di una o altra ipotesi.
COSTRUZIONE DELL'OPERA
PROMPT
CLIP Interrogator su l'opera originale di Bernardino Campini
A painting of a man speaking to a group of people, by Giorgio De Vincenzi, shutterstock, renaissance, preaching in a fantasy city, chalk drawing, biblical painting, fibbonacci, dressed in a green robe, wide-perspective, school, surrounding the city, pointing, on his right hand, spring, pitt, album, academic painting, woman
PROMPT
Modificato dall'autore per generazione su DreamStudio
A painting of a trans woman speaking to a group of people, agitated crowd, man and woman, painting by Bernardino Campi, shutterstock, contemporary, preaching in a city, chalk colors, dressed in a red and white dress, wide-perspective, school, surrounding the city, pointing, on her right hand, spring, pitt, album, blue fabric
IMMAGINI
Generate da DreamStudio con alterazioni su Photoshop
Insieme di immagini generate da DreamStudio con variazioni dal prompt e del peso assegnalato all'opera originale e con colori, composizioni e texture trattati su Adobe Photoshop

NUOVE VOCI PREDICANO
ALLE TURBE
DATA
2024
AUTORE
Mariano Moreno
TECNICA
Immagine generata su DreamStudio dal prompt generato su CLIP Interrogator e Photoshop
DIMENSIONI
65 x 76 cm
L’opera Nuove voci predicano alle turbe (2024) è una rilettura contemporanea dal lavoro di Bernardino Campi nell’oratorio della Maddalena nel monastero di San Colombano a Lambro, specificamente dal ciclo Gesù predica alle turbe (1579/1580) e prova a evocare una discussione sulla figura di Gesú, tanto al suo tempo quanto al tempo di Campi, e anche sulle rappresentazioni della accettazione e ricevimento delle preghiere di Gesú dal pubblico. Gli elementi originali vengono cambiati da modo a portare l’opera a un contesto contemporaneo, che ha come sfondo la città moderna, e che ci aiuta a capire meglio i radici delle simbologie e narrative della religione cattolica - e, date le limitazioni dei strumenti dell’arte AI, si prova anche a portare alla luce alcune delle caratteristiche manieriste del lavoro originale - come il trattamento cromatico e dei tessuti e la composizione prospettica semplice - lo accrescendo ancora di altre che sono stati scalvati del lavoro di Campi, ma che aiutano nella costruzione della narrativa di questa opera.
Rappresentato come un’uomo biondo e bianco nella grande parte della storia dell’arte, storicamente e scientificamente è inaccurata questa figura di Gesú come una persona normativa davanti la società: era un’uomo nero, povero, con tratti arabi. La sua persona, alterata nel corso degli anni per aiutare negli avanzi e sforzi espasionisti, colonialisti e razzisti della chiesa cattolica, è qui criticamente rappresentata come una donna transessuale nera - che ha la faccia della congressista brasiliana ed ativista per i diritti dei LGBTQIA+ e dei vulnerabili sociali, Erika Hilton - donna questa che è oggi simbolo rappresentativo della figura marginalizzata e rinnegata dalla storia e dalla società. È lei che cammina con i poveri, gli invalidati, le prostitute, così come Gesú lo faceva al suo tempo, come descritto nelle sante scritture.
Ancora, la pacifica e passiva turba di Campi, che quasi si allontana delle forte espressioni del manierismo, è sostituita per una folla agitata, che grida e brada a Gesú e a sè stessa, facendo riferimento ai giorni di Gesú come profeta, nei cui le tue parole e suoi discorsi sono stati rinnegati e respinti dai suoi contemporanei, come nell'episodio biblico del suo ritorno a Nazareth. Questo stesso sentimento di effervescenza, disaccordo e incredulità viene paragonato a quello cui è assegnato agli emarginati nei nostri giorni e alla violenza che li colpì tutti giorni, e toma forma rievocando il sentimentalismo e i diversi stati d’animo dal manierismo del secolo XVI. È da questo cambiamento essenziale per l’opera che viene il suo nome, le turbe non ricevano la preghiera passivamente, ma da un modo attivo, proprio dal secolo XXI.